Dott.Dante Amelio

Oncologo Radioterapista

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    smilie_xp
    Il dott.Dante Amelio Oncologo Radioterapista e
    referente dell'area neuro-oncologica
    presso l'Unità Operativa Di Protonterapia
    della Struttura Ospedaliera di Trento

    ha dato la propria disponibilità a rispondere alle domande
    che gli utenti vorranno rivolgergli su questo "nuovo tipo" di Radioterapia
    così da permettere a tutti noi di conoscerne
    meglio le caratteristiche specifiche e le potenzialità.
    Nel rivolgere il benvenuto al Dr.Amelio
    (di cui al link una precedente comunicazione
    https://neurinoma.forumcommunity.net/?t=59368585)
    ricordiamo a tutti il fondamentale
    rispetto delle regole di pubblicazione contenute
    nel disclaimer in testa a questa sezione.


    U.O. Protonterapia - Struttura Ospedaliera di Trento
    Via al Desert 14, 38123 Trento, Italy
    Tel: 0039 0461 1953123
    e-mail: [email protected]


    A tutti una buona e proficua navigazione!

    Edited by bellini - 16/2/2017, 18:33
     
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    smilie_xp Gentile Dottor Amelio,
    benvenuto fra noi e ancora grazie per aver accettato di collaborare con il nostro forum.
    Inizio subito chiedendole alcune delucidazioni sulla protonterapia relativamente al trattamento dei neurinomi:

    1) con la tecnica usata nel vostro Centro vi sono gli stessi limiti volumetrici prescritti dalla GK
    https://neurinoma.forumcommunity.net/?t=33740126
    o al contrario si possono trattare volumi più grandi?

    2)il trattamento in una sola somministrazione o in più somministrazioni da cosa dipende?

    grazie
    francesca bellini
     
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  3. Dante Amelio
     
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    Gent.ma Francesca Bellini, la ringrazio per il benvenuto e spero di poter essere di utilità a tutti gli utenti.

    Vado subito a rispondere ai suoi quesiti.

    In merito ai volumi, tutte le tecniche (inclusa la protonterapia) utilizzanti anche schemi di irradiazione "normofrazionati" (25-30 sedute) possono consentire l'irradiazione di lesioni più grandi non compatibili o al limite per trattamenti in unica seduta (fra cui anche quelli di gamma-knife).
    Il razionale è quello, a fronte di lesioni più grandi e quindi più a rischio, di ridurre i rischi e poter comunque eseguire il trattamento.
    In questo contesto, ogni ulteriore risparmio di dose ai tessuti sani (come quello ottenibile con la protonterapia) può essere di ulteriore beneficio.
    E' ovvio che anche in questo contesto ("grandi" lesioni) ci sono dei limiti dimensionali: qualora infatti si avesse una grande lesione, con forte compressione del tronco encefalico e sintomi clinici, si dovrebbe dare precedenza ad un intervento chirurgico per eliminare questo "effetto massa" che nel periodo acuto-subacuto di un trattamento radiante potrebbe addirittura peggiorare.
    La strategia del frazionamento può essere tuttavia utilizzata anche per scopi diversi e in lesioni più piccole come il perseguimento della preservazione della funzionalità uditiva.

    Quest'ultimo concetto mi porta al suo secondo quesito: la scelta del numero di sedute (tecnicamente frazionamento della dose).
    I fattori in gioco che possono condizionare la scelta sono diversi.
    Tra di essi: il tipo di patologia (schwannoma vs meningioma vs altro), le sue dimensioni, i rapporti che lesione contrae con strutture sane vicine, i sintomi presenti, l'età e le condizioni cliniche del paziente, lo scopo che si vuole perseguire.
    Utilizzando come esempio quello degli schwannomi vestibolari:
    - lesioni piccole, indipendentemente da tutti gli altri fattori (fatta eccezione per lo stato di funzionalità uditiva), possono essere trattate con unica seduta o, negli ultimi 5-10 anni, con "schemi ipofrazionati" detti anche multisession radiosurgery (3-6 sedute)
    - tuttavia, in caso di lesioni piccole, ma con funzionalità uditiva preservata, può essere adottata la strategia del normofrazionamento (25-30 sedute) per ottimizzare tale possibilità (preservazione uditiva)
    - in caso di lesioni più grandi, come detto in precedenza, la necessità di ridurre i rischi dovrebbe favorire l'uso di schemi frazionati (di solito normofrazionati)

    Considerazioni ulteriori potrebbero essere aggiunte in caso di patologie diverse (meningiomi, condrosarcomi, cordomi, adenomi ipofisari).

    La ringrazio per i quesiti, cordialmente

    Dante Amelio.
     
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    ex utente pericolosamente attivo

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    - tuttavia, in caso di lesioni piccole, ma con funzionalità uditiva preservata, può essere adottata la strategia del normofrazionamento (25-30 sedute) per ottimizzare tale possibilità (preservazione uditiva)

    Egr.dr Amelio ,
    ho letto quanto ha risposto a francesca ,sento di doverla ringraziare per le sue chiare e sintetiche considerazioni.
    Cordialmente saluto
    Fernando
     
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  5. eccolo79
     
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    Gentile dottore, ho 37 anni e la scorsa settimana ho avuto una crisi di ipertensione che mi ha costretto ad andare al pronto soccorso. Dopo avermi fatto tutti gli esami ematici ( tutti nella norma) mi hanno fatto anche una tac al cervello per i mal di testa che accusavo in quel momento. Il referto ha evidenziato una lesione di circa 15 mm al ventricolo laterale sinistro. Ho fatto una risonanza magnetica con mezzo di contrasto e dal referto si evince quanto segue:
    Conferma la presenza di una formazione ovalare del diametro massimo di 15 mm a margini irregolari con limiti netti disomogenea prevalentemente isointensa in T1eT2 semi-liquorale che non mostra potenziamento post contrastografico.
    Non si osservano alterazioni dei tessuti dell'encefalo.
    Non focali aree intraparenchimali di ipersagnale DWI, ne potenziamento post contrastografici di significato patologico.
    IV ventricolo SVST di morfologia e dimensioni regolari. In asse le strutture della linea mediana.
    Normale rappresentazione degli spazi subaracnoidei della base e del mantello corticale.
    L'esame non ha evidenziato alterazioni del calibro decorso e morfologia a carico delle principali arterie intracraniche esaminate.
    Che ne pensa...sono preoccupato.
    Grazie di cuore
     
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  6. Dante Amelio
     
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    Gent.mo eccolo79,
    mi scuso per il ritardo nella risposta.
    Senza poter vedere le immagini è davvero difficile trarre qualsiasi conclusione.
    Mi sento tuttavia di segnalarle che quanto rilevato alla RM non necessariamente abbia natura neoplastica; le parole usate potrebbero orientare anche per una formazione cisitica.
    Le do disponibilità a valutare le immagini se ritenuto necessario.
    In ogni caso, se non già fatto, dovrebbe in prima istanza rivolgersi a un neurochirurgo per valutare la reale necessità di rimozione della formazione segnalata.
    Resto a sua disposizione,
    cordiali saluti,
    Dante Amelio.
     
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    Buonasera Dott. Amelio, ho 43 anni e
    Mi hanno diagnosticato due meningioma abbastanza scomodi da poter essere operati senza una % di rischio significativa (nervo ottico occhio sx e Rocca petrosa sx).
    Ho escluso così l’intervento e mi sono orientata sulla radioterapia (cyberknife). Poi.. quasi per caso , grazie a questo Forum , ho scoperto la Protonterapia.
    La radioterapista di un noto ospedale milanese mi ha però detto che per il trattamento dei meningioma questo tipo di terapia non da’ Risultati migliori rispetto alla classica radioterapia.. anche in termini Di tossicità e di effetti post trattamento.. è vero? Mi pare strano dopo aver letto le sue esaudienti spiegazioni nei precedenti link .
    Mi sono così rivolta al vs centro di Pavia, abitando a Milano , e sono in attesa di essere contattata per un consulto, dopo aver inviato tutta la doc richiesta.
    È forse più indicata la sede di Trento?
    Non è proprio possibile fissare un appuntamento direttamente con lei?
    Vorrei capire in tempi brevi quale strada è meglio seguire.. e sono davvero confusa. I sintomi si sono già fatti sentire con un infiammazione del nervo ottico e relativo edema. Il
    Cortisone non serve neppure più per alleggerire il dolore costante. Anche il formicolio sul viso inizia a farsi sentire e sono spaventata. Confido in un suo riscontro. Grazie anticipatamente
    Tiziana
     
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    smilie_xp ciao Tiziana,
    poichè mi sembra tu abbia una certa urgenza di parlare con il dr.Amelio che è Oncologo radioterapista presso la struttura di Trento
    del tutto autonoma rispetto a Pavia ti consiglio di inviare questo tuo post direttamente al dottore tramite l'indirizzo email che accludo oppure contattandolo per telefono
    cordialmente
    francesca bellini


    U.O. Protonterapia - Struttura Ospedaliera di Trento
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    Grazie Francesca.. avevo pensato di farlo ma non volevo disturbarlo eccessivamente. Oggi ho sentito Pavia e mi hanno detto che l’unica differenza rispetto a Trento è che loro utilizzano non solo i protoni ma anche ioni di carbonio..
    Io vivo praticamente a 30 minuti di strada da Pv quindi mi sembrava logico sentire prima loro. Mi hanno detto che entro 10 gg mi contatteranno.. lo spero davvero! Questa attesa mi distrugge.
    Grazie per il consiglio.. provvedo subito
     
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    smilie_xp ciao Tiziana,
    poichè l'adroterapia è ,in Italia,una tecnica di recente applicazione,ti sarò grata se vorrai scriverci sia del tuo approccio a Pavia che a Trento.
    In particolare se ambedue le strutture trattano meningiomi (perchè per i neurinomi ci hanno scritto che li tratta solo la sede di Trento)
    grazie
    francesca
     
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    Ciao Francesca, ho appena inviato email al Dott Amelio ponendogli un po’ di quesiti. Appena riceverò risposta pubblicherò il tutto.. spero presto!
     
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    smilie_xp bene ti sarò grata se pubblicherai il materiale sulla tua pagina di cui al link
    https://neurinoma.forumcommunity.net/?t=60566471#newpost
     
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